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Nei negozi se ne trovano in abbondanza ma la mangiamo solo nei giorni di festa la frutta ideale per un cuore più sano articolazioni forti e meno infiammazioni

Ogni anno in Italia vengono importate oltre 130 mila tonnellate di ananas, ma il consumo pro capite resta sotto i 2 chili annui, segno che resta un alimento occasionale.

Dalle piantagioni sudamericane alle tavole europee

L’ananas arriva principalmente da Costa Rica, Ecuador e Filippine, con oltre il 70% delle forniture destinate alla grande distribuzione europea. La sua diffusione risale al Cinquecento, quando i primi esploratori spagnoli la introdussero nel continente come simbolo di ricchezza esotica.

Oggi è una delle poche colture tropicali presenti stabilmente nei supermercati italiani tutto l’anno, ma resta legata all’idea di “frutto da festa”. La filiera è controllata da grandi gruppi come Dole e Del Monte, che ne gestiscono trasporto e maturazione attraverso porti logistici come quello di Rotterdam o Livorno.

Un concentrato naturale di sostanze attive

Oltre al gusto dolce e acido insieme, l’ananas contiene una miscela complessa di vitamine C, B1 e B6, sali minerali come manganese e potassio e un enzima specifico: la bromelina. Quest’ultima è al centro di numerose ricerche cliniche dell’Università di São Paulo e del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (CNRS) per le sue proprietà antinfiammatorie.

Secondo dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità nel 2023, una porzione da 150 grammi può coprire fino al 60% del fabbisogno giornaliero di vitamina C. L’assunzione regolare è associata a una minore incidenza di ipertensione e a un miglioramento del metabolismo lipidico.

Bromelina: il punto che divide tra mito e evidenza

Per anni l’ananas è stata etichettata come “brucia-grassi naturale”. Le analisi condotte dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) smentiscono tale effetto diretto sul peso corporeo, ma confermano la capacità enzimatica della bromelina nel favorire la digestione delle proteine e ridurre i processi infiammatori articolari.

Componente Azione principale Valore medio per 100 g
Vitamina C Sostegno immunitario 47 mg
Bromelina Azione antinfiammatoria 0,3 g stimato*
Manganese Metabolismo energetico 1 mg
Potassio Regolazione pressione arteriosa 110 mg

*valore variabile in base alla maturazione del frutto.

Dieta quotidiana o eccezione festiva?

L’aspetto culturale pesa quanto quello nutrizionale. Secondo Coldiretti, otto famiglie su dieci acquistano ananas solo a Natale o in estate. È una scelta legata più all’abitudine che alla disponibilità economica: il prezzo medio al dettaglio oscilla tra 1,5 e 3 euro al chilo durante l’anno.

L’alternanza fra consumo festivo e potenziale salutare crea un paradosso: un prodotto accessibile resta confinato tra dessert scenografici e piatti occasionali. Eppure basterebbe inserirlo stabilmente in colazioni o insalate per sfruttarne le qualità antiossidanti senza costi aggiuntivi né preparazioni complesse.

Ananas fresca o confezionata: due mondi opposti

I test condotti dal Laboratorio Alimentare dell’Università di Bologna mostrano che le fette in sciroppo contengono fino a quattro volte più zuccheri semplici rispetto al frutto fresco. Le versioni naturali refrigerate conservano invece quasi intatto il contenuto vitaminico se consumate entro cinque giorni dal taglio.

  • Ananas fresca: maggiore apporto nutritivo e minor indice glicemico;
  • Ananas sciroppata: lunga conservazione ma perdita del 60% della vitamina C;
  • Ananas essiccata: snack energetico utile agli sportivi per il rapido rilascio di carboidrati;
  • Succhi industriali: concentrazione elevata ma con additivi acidi che riducono l’attività enzimatica della bromelina.

L’equilibrio tra beneficio e cautela

I nutrizionisti dell’Ospedale Niguarda segnalano che chi soffre di reflusso gastrico o diabete deve limitarne l’assunzione a piccole porzioni settimanali. Il suo pH acido può irritare mucose sensibili, mentre il contenuto zuccherino naturale non è adatto a regimi ipoglicemici severi.

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Nella maggior parte dei casi resta però un alimento sicuro, idratante (più dell’85% d’acqua) e povero di grassi. Inserito con regolarità nella dieta familiare può contribuire alla prevenzione cardiovascolare tanto quanto altri frutti mediterranei più comuni come arancia o kiwi.

Dati che cambiano la percezione della “frutta esotica”

L’ananas non è più un lusso tropicale ma una risorsa funzionale alla salute quotidiana. Gli studi internazionali convergono su un punto: il suo consumo moderato migliora parametri cardiovascolari senza effetti collaterali rilevanti. La sfida resta culturale — trasformarla da simbolo festivo a presenza stabile sulle tavole italiane.

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