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Questo frutto autunnale italiano contiene 4 volte più vitamina C di un’arancia (e costa tre volte meno)

Con l’arrivo dell’autunno i mercati italiani si riempiono di colori caldi e profumi intensi offrendo frutti spesso dimenticati che nascondono sorprendenti benefici per la salute e il portafoglio.

Negli ultimi anni ho osservato una crescente curiosità verso i prodotti locali di stagione, non solo per il loro sapore autentico ma anche per le proprietà nutrizionali che possono superare quelle dei frutti più noti. Tra questi, uno in particolare ha attirato la mia attenzione: un piccolo tesoro autunnale che molti considerano “povero”, ma che i dati scientifici rivalutano con entusiasmo.

Un frutto antico che torna sulle nostre tavole

Si tratta del cachi, conosciuto anche come loto o “mela d’Oriente”. Originario dell’Asia, ha trovato in Italia un terreno fertile e generoso, soprattutto nelle regioni del Centro e del Sud. Oggi, tra ottobre e dicembre, è facile trovarlo maturo e dolcissimo sui banchi dei mercati.

Il dato sorprendente arriva da recenti analisi nutrizionali: il cachi contiene fino a quattro volte più vitamina C rispetto a un’arancia. Una porzione da 100 grammi può fornire oltre 60 mg di vitamina C, mentre la stessa quantità di arancia ne offre circa 15 mg. Eppure, il prezzo medio resta molto inferiore: il cachi costa circa tre volte meno al chilo rispetto agli agrumi importati fuori stagione.

I motivi di questa ricchezza nutrizionale

La concentrazione di vitamina C nei cachi deriva dal loro elevato contenuto d’acqua e dalla maturazione lenta sotto il sole autunnale. Questa combinazione favorisce la sintesi naturale degli antiossidanti. Oltre alla vitamina C, il cachi apporta fibre solubili, potassio e betacarotene, elementi fondamentali per rafforzare il sistema immunitario e migliorare la digestione.

Nutriente Cachi (100 g) Arancia (100 g)
Vitamina C 60 mg 15 mg
Fibre 2,5 g 2 g
Potassio 190 mg 180 mg
Zuccheri naturali 16 g 9 g

Cosa ne pensa chi li consuma ogni giorno

«Da quando ho iniziato a mangiare un cachi al giorno – racconta Laura, 38 anni, insegnante di yoga – mi sento più energica durante le lezioni. All’inizio lo sceglievo solo perché economico, poi ho scoperto quanto aiuta la pelle e la concentrazione.»

L’esperienza di Laura non è isolata. Molti miei clienti in percorsi di riequilibrio alimentare hanno notato che integrare questo frutto nella colazione o come spuntino pomeridiano riduce gli attacchi di fame e sostiene meglio le difese immunitarie durante i primi freddi.

Come inserirlo nella dieta quotidiana

Sebbene dolce, il cachi può essere integrato facilmente senza esagerare con gli zuccheri. Alcune idee pratiche:

  • Aggiungerlo a yogurt bianco o ricotta per una merenda completa;
  • Mischiarlo con fiocchi d’avena per una colazione energetica;

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