Dopo settimane di temperature miti, l’autunno 2025 ha portato nei giardini italiani uno spettacolo familiare: tappeti di foglie che coprono prati, vialetti e cortili. Ma come gestirli nel modo più pratico e sostenibile?
000 tonnellate di foglie vengono raccolte dai servizi di nettezza urbana o dai cittadini stessi, con costi medi stimati di 60 euro a famiglia per lo smaltimento.
Raccogliere le foglie senza sforzi inutili
Il periodo ideale per raccogliere le foglie è quando sono leggermente umide ma non bagnate. In questa condizione si compattano meno e si riduce il rischio di scivolare sul terreno.
I metodi più diffusi rimangono tre: rastrello, tosaerba e soffiatore. Ognuno comporta vantaggi e limiti ben distinti, che cambiano in base alla superficie del giardino e al tempo disponibile.

Rastrello: economico ma faticoso
Un rastrello manuale costa mediamente tra i 10 e i 25 euro e permette una raccolta precisa. Tuttavia, su superfici superiori ai 200 metri quadrati richiede più passaggi, soprattutto con alberi che perdono le foglie in momenti diversi come la quercia o il platano.
Tosaerba: tagliare e raccogliere insieme
Molti modelli consentono di regolare l’altezza del taglio per tritare le foglie mentre si taglia l’erba. Un passaggio a novembre e un altro a fine mese permettono di ridurre il volume del materiale fino al 70%.
Soffiatore: rapido ma rumoroso
I soffiatori a batteria stanno sostituendo quelli a benzina, riducendo emissioni e rumore del 30%. Restano però strumenti costosi (da 150 a 400 euro) e vietati in alcune aree urbane per inquinamento acustico.
- Rastrello: nessun consumo energetico, alto dispendio fisico
- Tosaerba: soluzione intermedia con recupero automatico
- Soffiatore: veloce ma soggetto a regolamenti comunali

Trasformare le foglie in risorsa domestica
Le foglie possono diventare compost, concime naturale o pacciamatura per proteggere le radici dal freddo. Secondo l’Istituto Superiore per la Protezione Ambientale (ISPRA), circa il 40% dei rifiuti verdi domestici può essere riutilizzato sul posto.
I tipi migliori per il compostaggio sono quelli leggeri — acero, betulla, nocciolo, frassino — perché si decompongono in meno di sei mesi se mescolati con materiali azotati come erba tagliata o ortaggi scartati.
| Tipo di foglia | Tempo medio di decomposizione | Compostabilità |
|---|---|---|
| Acero / Betulla | 4-6 mesi | Alta |
| Quercia / Castagno | 12 mesi o più | Bassa (tannini) |
| Nocciolo / Faggio | 6-8 mesi | Buona |
| Noce / Platano | Lenta (>12 mesi) | Sconsigliata |
Dove finisce ciò che non viene compostato
I comuni raccolgono annualmente migliaia di tonnellate di residui vegetali destinati agli impianti di biostabilizzazione o produzione di biogas. La differenza tra chi smaltisce autonomamente e chi conferisce al pubblico servizio incide direttamente sulla tariffa rifiuti.
Nelle città sopra i 50.000 abitanti la raccolta differenziata del verde raggiunge ormai il 57%, con punte del 68% nel Nord Italia secondo i dati ARERA relativi al 2024.

L’equilibrio tra ordine urbano ed ecologia domestica
Mentre molti preferiscono liberarsi rapidamente delle foglie per motivi estetici o igienici, gli esperti ambientali ricordano che piccoli mucchi lasciati negli angoli dei giardini offrono rifugio a insetti utili come coccinelle o ricci.
AutunnoTre ricette irresistibili di funghi per ogni cuoco amatorialeAnche un sottile strato lasciato sotto gli alberi riduce la dispersione d’acqua nei terreni sabbiosi fino al 20%, contribuendo alla conservazione dell’umidità durante l’inverno.
Costi, regole locali e qualche sorpresa stagionale
Diversi comuni impongono orari precisi per l’uso dei soffiatori elettrici (spesso dalle 9 alle 19) e vietano la combustione delle foglie aperta all’aria libera con sanzioni fino a 500 euro. Le regole variano da regione a regione.
Anche i centri di raccolta comunali sono spesso gratuiti fino a un certo volume — mediamente 5 sacchi da 120 litri al mese — oltre i quali possono applicarsi tariffe aggiuntive simboliche per coprire i costi di trattamento.
Quando la natura chiede solo tempo
L’autunno non è soltanto una stagione da “ripulire”, ma anche un momento in cui osservare l’equilibrio tra manutenzione domestica ed ecosistema urbano. Le foglie cadute rappresentano una risorsa silenziosa che attende solo un uso consapevole prima del ritorno della primavera.


