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Come regolare il termosifone per avere caldo e risparmiare di giorno e di notte

Secondo i dati dell’ENEA, il riscaldamento domestico rappresenta in media oltre il 60% dei consumi energetici familiari in Italia, un dato che pesa ogni inverno sulle bollette.

Il nodo del termostato: una manopola che vale centinaia di euro

Ogni tacca sul termostato corrisponde a una temperatura precisa, e un solo grado in più può aumentare i costi di riscaldamento fino al 7%. Nella maggior parte delle abitazioni italiane la differenza tra comfort e spreco si gioca proprio su quella rotella.

Il livello “0” evita il congelamento dei tubi ma non riscalda; le posizioni successive consentono di modulare la temperatura in base alle abitudini familiari. L’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie (ENEA) ricorda che il valore medio consigliato nelle zone giorno è di circa 20 °C, mentre nelle camere da letto è sufficiente scendere a 17-18 °C.

  • 1 – circa 12-13 °C, per locali poco usati
  • 2 – 15-16 °C, adatta alle ore notturne o alle camere da letto
  • 3 – 19-20 °C, equilibrio tra comfort e consumo
  • 4 – 22-23 °C, utile nei bagni o ambienti freddi
  • 5 – massima potenza, sconsigliata per via dei costi elevati

Nelle città settentrionali, dove la stagione termica dura più di cinque mesi, l’impostazione corretta del termostato può far risparmiare fino a 300 euro l’anno su una bolletta media di 1500 euro.

Di notte conviene abbassare: questione di comfort e consumo

L’Istituto Superiore di Sanità indica che dormire in ambienti tra i 16 e i 18 °C favorisce un sonno migliore e riduce gli sbalzi termici mattutini. La riduzione notturna della temperatura non compromette il comfort se l’isolamento è adeguato.

I moderni cronotermostati permettono di programmare automaticamente questa variazione: impostando lo spegnimento parziale dalle 23 alle 6 si ottiene un taglio medio del consumo giornaliero del 10%. In molti condomìni con riscaldamento centralizzato è possibile chiedere all’amministratore una fascia oraria personalizzata.

Differenze tra giorno e notte: la legge lo prevede già

Il DPR n.74/2013 stabilisce limiti precisi: la temperatura media negli ambienti domestici non deve superare i 20 °C (+2 °C di tolleranza). Gli orari di accensione variano per zona climatica, da sei ore nel Sud a quattordici nel Nord Italia.

Zona climatica Ore massime giornaliere Mesi consentiti
A–B (Sud) 6–8 ore 1 dicembre – 31 marzo
C–D (Centro) 10–12 ore 15 novembre – 31 marzo/aprile
E–F (Nord) 14 ore o senza limiti per F 15 ottobre – 15 aprile/oltre

I controlli comunali sono affidati agli ispettorati energetici provinciali. Le sanzioni per chi supera i limiti possono arrivare a mille euro, ma la vera penalità resta economica: un impianto sempre acceso costa quasi il doppio rispetto a uno regolato sui cicli giornalieri previsti dalla norma.

Tecnologia domestica: quando l’intelligenza artificiale entra nel termosifone

I produttori come Honeywell o Netatmo offrono valvole termostatiche connessi che apprendono dalle abitudini degli utenti. Questi dispositivi analizzano temperatura esterna e presenza in casa, regolando automaticamente ogni radiatore.

L’analisi condotta dal Politecnico di Milano nel Rapporto Energy Efficiency Index mostra che l’adozione diffusa dei sistemi smart può ridurre i consumi medi del riscaldamento fino al 25%. L’investimento iniziale (circa 200 euro per abitazione) si ammortizza in due stagioni.

I vincitori e i perdenti della corsa al risparmio termico

Nelle case isolate male o con infissi vecchi anche la migliore taratura del termosifone produce risultati limitati. Secondo Confedilizia, quasi il 40% degli edifici costruiti prima del 1990 disperde oltre un terzo del calore generato. In questi casi conviene valutare detrazioni fiscali come l’Ecobonus o il Superbonus parziale ancora disponibile nel 2024.

Efficienza EnergeticaCinque modi pratici per risparmiare sul riscaldamento domestico

Dove invece sono stati installati pannelli riflettenti dietro ai radiatori o valvole elettroniche certificate CE, le famiglie hanno registrato cali reali delle spese superiori al 20%. È la linea sottile tra chi affronta l’inverno come emergenza e chi lo gestisce come bilancio energetico consapevole.

L’ultimo margine: manutenzione e controllo annuale obbligatorio

L’obbligo di revisione periodica della caldaia resta uno degli strumenti più efficaci contro sprechi ed emissioni. Secondo ISPRA, una caldaia pulita consuma fino al 10% in meno rispetto a una non revisionata. Il costo medio dell’intervento è inferiore ai cento euro ma evita multe ben più salate e garantisce sicurezza domestica.

Nelle famiglie italiane ogni dettaglio conta: dalla posizione delle tende alla spinta dell’acqua nel circuito idraulico. Regolare bene un termosifone non è solo una questione tecnica — è una scelta economica quotidiana che decide quanto caldo ci sarà domani e quanto fredda sarà la prossima bolletta.

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