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Perché i cani sono gli animali domestici perfetti, secondo gli esperti

Secondo un'indagine del Censis 2023, in Italia oltre 9 milioni di famiglie convivono con un cane: un dato che segna un aumento del 12% rispetto al 2019.

Dietro la crescita di adozioni e acquisti c’è un cambiamento profondo nelle abitudini domestiche, ma anche economiche. Il cane non è più solo “l’amico fedele”: è parte della famiglia, un investimento affettivo e pratico che modifica le scelte quotidiane.

Tra spese veterinarie, tempo dedicato e benefici psicologici, i numeri raccontano una nuova geografia del vivere insieme.

I numeri di una scelta che cambia le case italiane

Il Rapporto Assalco-Zoomark 2023 stima in 65 milioni gli animali da compagnia presenti nel Paese, di cui circa 10 milioni sono cani. La pandemia ha accelerato il fenomeno: tra il 2020 e il 2022 le richieste di adozione nei canili ENPA sono aumentate del 28%. Le famiglie mononucleari e gli over 60 rappresentano oggi oltre un terzo dei nuovi proprietari.

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Un cane su tre vive in appartamento e quasi il 40% dei proprietari dichiara di aver modificato la propria routine lavorativa o abitativa per gestirlo meglio. In molte città — da Milano a Bologna — si moltiplicano aree verdi dedicate, dog sitter certificati e servizi di pet sharing.

Costi reali e impegni quotidiani

L’Istat valuta in media 1.500 euro l’anno la spesa per mantenere un cane di taglia media: cibo, vaccini, antiparassitari, visite periodiche. Un dato che può salire fino a 3.000 euro se si includono assicurazioni sanitarie o corsi di educazione comportamentale.

Voce di spesa Costo medio annuale (€)
Alimentazione 600
Veterinario e farmaci 400
Accessori e igiene 250
Assicurazioni / addestramento 250-800

Eppure oltre il 70% dei proprietari intervistati dal Censis ritiene “giustificato” il costo, perché percepisce benefici concreti sul proprio benessere fisico ed emotivo.

Dalla salute mentale all’attività fisica: i vantaggi misurabili

Uno studio condotto dall’Università di Padova nel 2022 ha rilevato una diminuzione del 25% dei livelli medi di ansia nei soggetti che convivono con un cane da almeno sei mesi. L’effetto non è solo psicologico: chi porta a spasso il proprio animale percorre in media 4 km al giorno, riducendo il rischio di sedentarietà.

  • I bambini cresciuti con cani sviluppano maggiore empatia sociale (fonte: Società Italiana di Pediatria, 2021)
  • Nelle famiglie anziane si registra un calo del 18% dei casi di depressione associata alla solitudine (Ministero della Salute)
  • I lavoratori con accesso a politiche “pet friendly” mostrano tassi di assenteismo inferiori del 12%

Cani e città: nuove regole per la convivenza pubblica

I Comuni stanno adeguando regolamenti e servizi. Roma ha introdotto nel 2023 il registro comunale per dog sitter autorizzati; Torino ha ampliato le aree cani del 15% negli ultimi due anni; Milano sperimenta progetti pilota per l’accesso controllato dei cani sui mezzi pubblici nelle ore non di punta.

Tuttavia persistono differenze territoriali marcate. Nel Sud Italia meno del 35% delle città dispone di aree dedicate sufficientemente attrezzate. Qui crescono invece le associazioni volontarie che suppliscono alle carenze pubbliche attraverso iniziative private o sponsorizzate da marchi del settore pet food come Monge o Purina.

Adozione o acquisto: la scelta etica ed economica

L’ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana) segnala che nel 2023 sono stati registrati oltre 400 mila nuovi microchip, ma nello stesso anno i canili pubblici hanno accolto quasi 80 mila animali abbandonati. Le campagne ministeriali “Adotta un amico vero” puntano a ridurre questi numeri entro il 2025.

L’acquisto da allevamenti certificati resta legale ma controllato: dal gennaio 2024 ogni transazione deve essere accompagnata da documentazione sanitaria completa e microchip registrato entro dieci giorni. Una misura pensata per contrastare traffici illegali stimati dal Ministero dell’Interno in circa 30 mila cuccioli l’anno provenienti dall’Est Europa.

L’impatto sull’economia domestica e sulla società

Il mercato italiano del pet care vale oggi oltre 3 miliardi di euro annui, con una crescita costante del segmento premium (+9% nel solo ultimo anno). Un dato che incrocia consumi familiari, nuove professionalità (educatori cinofili, dog walker) e servizi assicurativi dedicati.

I cani producono quindi valore economico oltre che relazionale. Il loro ruolo sociale si consolida tra normative aggiornate, responsabilità collettive e nuove forme di convivenza urbana che ridisegnano — anche silenziosamente — la fisionomia delle famiglie italiane contemporanee.

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