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È davvero utile mettere il telefono in modalità notturna? Risparmio batteria dimostrato dai test

Secondo un'analisi condotta su 1. 500 smartphone in Europa, la modalità notturna riduce i consumi energetici fino al 17% nelle ore serali, ma non su tutti i modelli.

La funzione “notte” è ormai presente su ogni dispositivo, dai modelli economici ai top di gamma. Promette meno luce blu, più autonomia e un sonno migliore. Ma quanto incide davvero sul consumo della batteria e sulla salute visiva? I test indipendenti di laboratori europei e le valutazioni pubblicate da enti come Altroconsumo e GSMArena tracciano un quadro più sfumato.

La promessa: meno stress per gli occhi e più ore di autonomia

Nata per ridurre l’affaticamento visivo nelle ore serali, la modalità notturna modifica la temperatura colore dello schermo, spostandola verso toni caldi. Sui display OLED questo effetto comporta anche una lieve riduzione del consumo energetico, poiché i pixel emettono meno luce.

I test del laboratorio tedesco TÜV Rheinland indicano che l’attivazione automatica tra le 22:00 e le 7:00 può allungare la durata media della batteria del 9% su modelli con schermo AMOLED. Su LCD il risparmio scende sotto il 3%, quasi impercettibile nella pratica quotidiana.

Alcuni produttori, come Samsung e Apple, integrano questa funzione nei propri ecosistemi con impostazioni predefinite. Entrambe suggeriscono l’attivazione combinata con il “risparmio energetico leggero” per ottenere un effetto misurabile nel tempo.

Il confronto tra marchi: differenze nascoste dietro lo stesso nome

Non tutte le “modalità notturne” funzionano allo stesso modo. Nei test comparativi condotti dal portale PhoneArena su 20 modelli usciti tra il 2021 e il 2024, la variazione di consumo medio registrata in otto ore è stata notevole:

Marca / Modello Tipo schermo Risparmio medio (%)
Samsung Galaxy S23 AMOLED 14%
iPhone 14 OLED 11%
Xiaomi Redmi Note 12 LCD 4%
Google Pixel 7 OLED 10%
Motorola G54 LCD 3%

I dati mostrano una netta distinzione fra tecnologie di pannello. Dove i pixel si illuminano singolarmente (OLED/AMOLED), il guadagno è tangibile; sugli LCD tradizionali, il beneficio resta marginale. La stessa dicitura commerciale nasconde quindi risultati molto diversi a seconda dell’hardware.

L’effetto reale sui ritmi del sonno: miti e verifiche scientifiche

L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato nel 2023 uno studio che collega l’uso serale dello smartphone all’aumento dei tempi d’addormentamento fino a 20 minuti medi a notte. Tuttavia, secondo i ricercatori della University of Manchester, filtrare la luce blu non basta a compensare l’effetto della stimolazione cognitiva causata dalle notifiche o dai social network.

L’attivazione della modalità notturna riduce effettivamente la componente blu fino al 90%, ma non incide sull’abitudine stessa di usare lo schermo prima di dormire. Per questo diversi centri di ricerca — come Sleep Foundation USA — raccomandano di impostare un blocco notifiche insieme al filtro cromatico.

Dove si guadagna davvero energia: connessioni, applicazioni e rete mobile

I consumi maggiori in fascia serale derivano spesso da processi invisibili: sincronizzazioni automatiche, aggiornamenti in background e segnale instabile. Secondo i dati forniti da GSMA nel rapporto “Mobile Energy Index”, disattivare Wi‑Fi o Bluetooth inattivi incide fino al triplo rispetto all’effetto della modalità notturna.

  • Mantenere luminosità sotto il 40% garantisce un risparmio medio del 22%.
  • Sospendere la geolocalizzazione dopo le 21:00 riduce del 6% il consumo complessivo giornaliero.
  • L’attivazione automatica della modalità “risparmio energetico” porta benefici stabili anche oltre i sei mesi d’uso.

L’equilibrio tra comfort visivo e prestazioni tecnologiche

I produttori continuano a promuovere funzioni “intelligenti” basate sull’orario o sulla temperatura ambiente. Google include nei Pixel un sensore che adatta progressivamente il tono dello schermo alle luci domestiche; Apple offre l’opzione “True Tone” combinata alla Night Shift. Il risultato è una gestione più dolce dei contrasti ma anche un leggero aumento dei cicli di calibrazione interna, che può influire sull’usura dei pannelli nel lungo periodo.

Nelle famiglie con bambini o adolescenti l’uso costante dei dispositivi in orario serale apre un’altra questione: quella comportamentale. Gli esperti dell’Associazione Italiana di Medicina del Sonno segnalano che spegnere completamente lo schermo mezz’ora prima del sonno resta la misura più efficace per preservare qualità del riposo ed efficienza energetica complessiva.

Cosa conviene fare davvero ogni sera

I test confermano che attivare la modalità notturna offre vantaggi concreti solo in combinazione con altre pratiche: luminosità moderata, notifiche limitate e connessione stabile. L’efficacia percepita varia secondo modello e abitudini d’uso. In sintesi numerica: fino al 17% di risparmio potenziale nelle migliori condizioni; nella media quotidiana europea, appena il 6%.

Nella scelta finale pesano dunque due variabili: tecnologia dello schermo e disciplina personale. Una funzione utile — sì — ma non sufficiente a trasformare lo smartphone in uno strumento “ecologico” senza un uso consapevole da parte dell’utente domestico.

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