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Quante proteine ti servono davvero secondo la tua età: il calcolo preciso che cambia tutto dopo i 40 anni

Dopo i quarant’anni il metabolismo rallenta e la massa muscolare diminuisce naturalmente di circa l’1% l’anno rendendo cruciale capire quante proteine servano davvero per mantenere forza ed energia quotidiana.

Quando parlo con i miei allievi, la domanda sulle proteine arriva quasi sempre. C’è chi teme di non mangiarne abbastanza e chi, al contrario, ne abusa sperando in un effetto “anti-età”. La verità è più sfumata. Le esigenze cambiano con il tempo, e conoscere le quantità corrette può trasformare la façon in cui il corpo reagisce all’allenamento e al recupero. Vediamo insieme come si calcola il fabbisogno reale e perché dopo i quarant’anni serve un approccio più mirato.

Perché le proteine diventano più importanti dopo i 40 anni

Dopo questa soglia, il corpo produce meno ormoni anabolici come il testosterone e l’ormone della crescita. Il risultato è una perdita progressiva di massa magra, detta sarcopenia. Non è solo una questione estetica: meno muscoli significa anche metabolismo più lento, minore stabilità articolare e rischio aumentato di cadute o dolori cronici.

Una ricerca pubblicata su riviste mediche internazionali mostra che un adulto sopra i 40 anni perde in media tra 3 e 8% di massa muscolare ogni decennio se non interviene con allenamento e nutrizione adeguati. Le proteine diventano quindi un alleato concreto per contrastare questo processo naturale.

“Dopo i miei 45 anni ho capito che non bastava allenarmi tre volte a settimana”, mi racconta Luca, uno dei miei allievi. “Mi sentivo stanco più spesso. Quando abbiamo rivisto insieme la mia alimentazione, aumentando gradualmente le proteine ai pasti principali, ho iniziato a sentirmi più stabile e recuperare meglio.”

Il calcolo preciso del fabbisogno proteico

La raccomandazione generale di 0,8 grammi per chilo di peso corporeo al giorno funziona per chi ha meno di 40 anni e conduce una vita sedentaria. Dopo questa età — o in presenza di attività fisica regolare — il fabbisogno sale sensibilmente.

Fascia d’età Stile di vita Apporto consigliato (g/kg/giorno)
20-39 anni Sedentario / moderatamente attivo 0,8 – 1,0
40-59 anni Attivo / allenamento regolare 1,2 – 1,6
60+ anni Sedentario o con esercizio leggero 1,0 – 1,3
60+ anni attivi / allenati Esercizi di resistenza o forza 1,4 – 1,8

L’aumento delle proteine non deve avvenire in modo casuale. Distribuirle durante la giornata favorisce una sintesi muscolare costante. Un errore comune è concentrare tutto a cena: meglio suddividere l’apporto tra colazione, pranzo e cena.

  • Aggiungi una fonte proteica anche al mattino (yogurt greco o uova).
  • Scegli carne bianca o pesce a pranzo per restare leggero ma nutrito.
  • A cena punta su legumi o tofu se vuoi variare dalle fonti animali.
  • Dopo l’attività fisica consuma uno spuntino proteico entro un’ora dall’allenamento.

L’equilibrio tra quantità e qualità delle proteine

Tutte le proteine non sono uguali. Quelle animali contengono tutti gli amminoacidi essenziali ma possono essere accompagnate da grassi saturi se scelte male. Quelle vegetali vanno combinate (come legumi e cereali) per ottenere lo stesso effetto completo sul muscolo.

Nella mia esperienza come ex fisioterapista, noto che chi introduce buone fonti proteiche — senza esagerare — tende ad avere articolazioni più stabili e tempi di recupero migliori dopo l’esercizio fisico. L’obiettivo resta sempre l’equilibrio: né troppo poco né troppo.

Cosa cambia nella pratica quotidiana

Dopo i quaranta vale la pena dedicare qualche settimana a osservare come reagisce il corpo ai piccoli aggiustamenti nutrizionali. Non serve rivoluzionare tutto: basta introdurre costanza. In combinazione con esercizi di forza mirati due o tre volte a settimana, il risultato arriva sotto forma di energia rinnovata e tonicità visibile.

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L’età non è un ostacolo ma un punto di partenza per conoscere meglio il proprio corpo. Le proteine non sono solo numeri su una tabella: rappresentano materia viva che sostiene ogni gesto quotidiano — dal salire le scale al concentrarsi durante una partita di golf.

E se c’è una regola che vale sempre dopo i quarant’anni è questa: ascoltare il corpo prima dei numeri. I calcoli aiutano, ma le sensazioni guidano verso l’equilibrio giusto per ciascuno.

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