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Perché aspettare 90 minuti dopo il risveglio per bere il caffè potrebbe trasformare le tue mattine

Molte persone iniziano la giornata con il profumo del caffè ma pochi sanno che il momento in cui lo si beve può influenzare i livelli di energia, la concentrazione e persino la qualità del sonno.

Il rito della tazzina appena svegli è quasi sacro in Italia. È un gesto automatico, rassicurante, a volte necessario per sentirsi davvero pronti a partire. Eppure, diverse ricerche fisiologiche suggeriscono che bere il caffè immediatamente dopo essersi alzati non sia sempre la scelta più efficace. Da ex fisioterapista e oggi coach, so quanto conti rispettare i ritmi naturali del corpo: capire come funziona il nostro equilibrio ormonale al mattino può cambiare radicalmente la percezione dell’energia durante tutta la giornata.

Il ritmo del cortisolo e l’effetto “falsa energia”

Dopo il risveglio, l’organismo produce naturalmente una maggiore quantità di cortisolo, l’ormone che ci aiuta a sentirci vigili e pronti all’azione. Questo picco avviene tra i 30 e i 45 minuti successivi all’apertura degli occhi. Se in quel momento introduciamo caffeina, stimoliamo ulteriormente un sistema già attivo, riducendo nel tempo la sensibilità del corpo agli effetti stimolanti del caffè.

Alcuni studi riportano che assumere caffeina troppo presto può portare a una tolleranza più rapida: serve cioè più caffè per ottenere la stessa sensazione di lucidità. È un meccanismo semplice ma spesso ignorato nella routine quotidiana.

“Ho sempre bevuto il mio espresso appena sveglia”, racconta Marta, 38 anni, grafica freelance. “Ma da quando ho iniziato ad aspettare almeno un’ora e mezza, mi sento più stabile durante la mattinata. Non ho più quei cali improvvisi verso le undici.”

Perché 90 minuti possono fare la differenza

Attendere circa un’ora e mezza permette al cortisolo di seguire il suo ciclo naturale senza interferenze esterne. Quando i suoi livelli iniziano a scendere, introdurre caffeina ha un effetto più armonico e duraturo. In pratica, si collabora con il corpo invece di forzarlo.

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Ecco come si comportano mediamente i livelli ormonali nelle prime ore del giorno:

Tempo dal risveglio Livello medio di cortisolo Effetto consigliato
0-30 minuti Molto alto Evitare caffeina, idratarsi con acqua o tisana leggera
30-90 minuti In diminuzione graduale Svolgere attività leggera o colazione equilibrata
Dopo 90 minuti Stabile su valori medi Assumere caffè per massimizzare concentrazione ed energia

Come adattare questa abitudine senza rinunciare al piacere

Cambiare tempistiche non significa privarsi del caffè ma integrarlo meglio nella propria giornata. Molti dei miei studenti hanno trovato utile organizzare così le prime ore dopo il risveglio:

  • Bere subito un bicchiere d’acqua tiepida per reidratare l’organismo.
  • Svolgere qualche minuto di mobilizzazione articolare o respirazione lenta.
  • Consumare una colazione bilanciata con proteine leggere e fibre.
  • Pianificare il primo caffè intorno ai novanta minuti dopo essersi alzati.

“All’inizio mi sembrava impossibile aspettare così tanto”, aggiunge Marta sorridendo. “Ora è diventato un momento piacevole: il caffè mi serve davvero quando ne ho bisogno, non solo per abitudine.”

L’equilibrio come chiave della performance quotidiana

Aspettare prima di bere caffè non è una regola assoluta ma una strategia per ascoltare meglio i propri ritmi biologici. In termini pratici, significa dare spazio al corpo di attivarsi naturalmente prima di aggiungere uno stimolante esterno. È un piccolo gesto che cambia la percezione della mattinata: meno brusca, più centrata.

Nella mia esperienza professionale, chi adotta questo approccio riferisce maggiore lucidità nelle prime ore lavorative e una minore dipendenza dalle successive dosi di caffeina durante la giornata. A volte basta modificare un dettaglio per ritrovare equilibrio ed energia costante — senza rinunciare al piacere del buon espresso italiano.

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